Le navi erano sconfinate nelle acque territoriali iraniane a causa di un guasto tecnico

Una fonte ufficiale statunitense ha confermato il rilascio da parte dell'Iran dei 10 militari americani che erano stati trattenuti ieri dopo che le loro navi erano entrate nelle acque territoriali iraniane a causa di un guasto tecnico. In una nota, i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno affermato che "sono stati rilasciati in acque internazionali dopo che si sono scusati". Non ci sono indicazioni che ai militari americani trattenuti dai Pasdaran sia stato fatto del male, ha dichiarato il Pentagono in una nota. Ha anche annunciato una indagine sulla motivazione per cui le due imbarcazioni americane siano entrate nelle acque territoriali iraniane del Golfo Persico.

A causa del guasto tecnico, le due navi statunitensi sono state spinte verso le acque iraniane e per questo successivamente fermate dalla guardia costiera di Teheran. Il portavoce del Dipartimento alla difesa Usa, Peter Cook, ha spiegato che le due imbarcazioni in questione stavano navigando tra il Kuwait e il Bahrain quando è avvenuto l'incidente. Dopo aver accertato la situazione, Kerry ha telefonato immediatamente al ministero degli Esteri iraniano per spiegare che il passaggio nel Golfo Persico delle due navi Usa temporaneamente sequestrate è stato un incidente, e non una violazione intenzionale delle acque territoriali iraniane.

Secondo l'agenzia iraniana Fars sarebbero stati i pasdaran, i guardiani della rivoluzione iraniana, ad aver arrestato 10 militari Usa (9 uomini e una donna) entrati "illegalmente in acque iraniane nel Golfo Persico". "I due vascelli – prosegue la Fars citata dai media statunitensi – armati pesantemente con 3 mitragliatrici calibro 50 sono entrati illegalmente nelle acque iraniani per almeno 2 chilometri, secondo quanto emerge dai Gps sui battelli che ora sono in mano ai pasdaran".

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