Il Cairo (Egitto), 31 dic. (LaPresse/EFE) – Sono 55.219 le persone che hanno perso la vita in Siria nel 2015, di cui quasi la metà civili. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani in un rapporto in cui precisa che i civili morti in un anno sono stati 20.977, tra cui 2.574 bambini e 1.944 donne. I combattenti ribelli che sono morti sono stati 7.728, appartenenti sia a fazioni moderate sia a quelle islamiste. Le perdite nell’esercito siriano sono state 8.819, mentre tra i miliziani siriani che lottano al suo fianco sono state 7.275, oltre a 1.214 combattenti stranieri e 378 membri del gruppo libanese Hezbollah.
Almeno 16.212 sono stati i membri stranieri dei gruppi jihadisti ad aver perso la vita, soprattutto appartenenti a Stato islamico e Fronte al-Nusra. L’Osservatorio ha precisato che in questi conteggi non sono comprese le migliaia di persone scomparse, né le migliaia di prigionieri in mano alle forze del regime di Assad, dei gruppi ribelli o delle organizzazioni jihadiste. Nel 2014, i morti nella guerra in Siria erano stati 76.021, di cui 17.790 civili. Dall’inizio del conflitto nel marzo 2011, le persone che hanno perso la vita sono state oltre 260mila, secondo i dati dell’Osservatorio.
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