Beirut (Libano), 28 dic. (LaPresse/EFE) – È di 32 morti e 90 feriti il bilancio di un doppio attentato avvenuto a Homs, nella zona centrale della Siria, nel quartiere al-Zahra a maggioranza alawita, la branca dell’islam di derivazione sciita alla quale appartiene anche il presidente siriano Bashar Assad. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che non esclude che il bilancio possa aggravarsi visto che ci sono feriti in condizioni gravi.
In dichiarazioni rilasciate a Efe, il governatore di Homs Talal al-Barazi ha fornito un bilancio più basso delle vittime, fissandolo a sette morti e 25 feriti. Il governatore ha spiegato che un’autobomba è esplosa nel distretto di al-Zahra e che poco dopo un kamikaze si è fatto saltare in aria attivando una cintura esplosiva in mezzo alla folla di persone che si era raccolta sul luogo della prima esplosione. Secondo al-Barazi, è possibile che questo doppio attentato sia stato compiuto da membri del Fronte Nusra, branca siriana di al-Qaeda, o dallo Stato islamico (ex Isil o Isis).
Non è la prima volta che la zona di al-Zahra è teatro di un attacco di questo tipo. Lo scorso 12 dicembre 16 persone sono morte e decine sono rimaste ferite nell’esplosione di un’autobomba nello stesso quartiere. All’inizio di dicembre oltre 700 combattenti e civili hanno lasciato il quartiere di al-Waer, nella zona nordovest di Homs, che è l’ultimo ancora in mano agli oppositori dopo l’accordo raggiunto con le autorità. La Siria è da oltre quattro anni teatro di un conflitto che, secondo le stime dell’Osservatorio, ha provocato oltre 250mila morti.
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