Riyad (Arabia Saudita), 24 dic. (LaPresse/EFE) – Nuova esecuzione in Arabia Saudita. Una condanna a morte per assassinio a carico di un cittadino saudita è stata eseguita ad al-Damam, nell’est del Paese. Lo riferisce il ministero dell’Interno in un breve comunicato riportato dall’agenzia di stampa saudita Spa, senza precisare se l’esecuzione sia avvenuta con spada o arma da fuoco. L’uomo, Saad al Ozman, secondo quanto riferisce il ministero a seguito di una lite aveva ucciso a colpi d’arma da fuoco la vittima, che è stata identificata come Tamer al Daayani.
Le condanne a morte della Corte di primo grado vengono per la maggior parte confermate da tribunale d’appello e Corte suprema, e l’ordine finale viene dato per decreto reale, emesso dal re saudita Salman bin Abdelaziz. Questo tipo di esecuzioni si applicano spesso in Arabia Saudita in virtù di una stretta interpretazione della sharia, che consiste nel decapitare l’accusato a colpi di spada. Nel Paese vengono condannate a morte le persone ritenute colpevoli di assassinio, stupro, traffico di droga, stregoneria e omosessualità. Dall’inizio del 2015, stando ai dati di Amnesty international, le autorità saudite hanno compiuto oltre 140 esecuzioni, bilancio superiore rispetto alle 88 esecuzioni del 2014.
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