Roma, 23 dic. (LaPresse) – Nuovi attacchi contro i cristiani e le feste del Natale nel nord dell’Iraq per mano dell’Isis e altri gruppi estremisti. Lo riporta l’agenzia cattolica AsiaNews, che riferiche che nel nord del Paese i miliziani dell’Isis a Mosul hanno affisso dei cartelli in città in cui ordinano ai musulmani “di non festeggiare” in alcun modo il Natale con i cristiani, perché “sono eretici”. A Kirkuk, invece, gruppi di estremisti islamici hanno fatto irruzione all’interno di due cimiteri cristiani, profanando e distruggendo diverse tombe. “I cristiani iracheni – scrive l’agenzia – rispediscono al mittente gli attacchi di queste ultime ore e affermano di voler celebrare la festa, senza curarsi di minacce e intimidazioni. Il patriarcato caldeo condanna i nuovi episodi di violenza e intimidazione ai danni della comunità cristiana irakena, e lo fa utilizzando le stesse parole contenute nel Corano e in cui si afferma che i cristiani non sono eretici e la Trinità è una espressione teologica della rivelazione dell’unico Dio”.

Il parlamentare cristiano Yonadam Kanna, presidente del gruppo Rafeedain, ha mostrato all’assemblea un documento in cui emerge che oltre 700mila cristiani hanno lasciato il Paese a causa del conflitto e delle violenze negli ultimi 30 anni. La comparsa dello Stato islamico e l’esodo di centinaia di migliaia di persone da Mosul e dalla piana di Ninive nell’estate del 2014 sono l’ultimo di una serie di attacchi, con profanazione di chiese e luoghi di culto, violenze a singoli e gruppi, sradicamento e spossessamento di beni e proprietà.

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