Torino, 15 dic. (LaPresse/EFE) – “Io credo, e penso, che la crisi non sia finita“. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intervenendo alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, riunito per il rapporto sull’Eurozona. “Bisogna andare avanti con la nostra agenda di riforme e investimenti” perchè, ha ricordato, “molte persone sono ancora senza lavoro e la ripresa è ancora fragile”.
RESPONSABILITA’ E FLESSIBILITA’. A intervenire sull’argomento è stato anche il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, nel suo primo discorso al Parlamento europeo, riunito a Strasburgo per la sessione plenaria: L’Unione economica e monetaria europea deve basarsi su una “somma di sforzi” da parte degli Stati membri, per “condividere i rischi” e arrivare a “economie flessibili fondate su un mercato integrato” ha sottolineato.
“È essenziale sommare gli sforzi per costruire economie flessibili che si basino su un mercato integrato che suddivida i rischi per evitare scontri fiscali in questi tempi così difficili”, ha detto. È necessaria “una maggiore integrazione”, ha proseguito Dijsselbloem parlando delle priorità economiche del 2016, aggiungendo che “ciò deve andare di pari passo con una maggiore responsabilizzazione, una maggiore legittimità e un maggiore rafforzamento istituzionale, che riguardino le politiche nazionali ed europee”.
Il completamento dell’Unione economica e monetaria, ha proseguito, richiede “una concentrazione globale”, che rompa “il circolo vizioso del debito sovrano e del rischio”. In questo ambito, il presidente dell’Eurogruppo ha proposto di attuare un sistema europeo di garanzia dei depositi che limiti i rischi, sottolineando che “condividere i rischi privati è importante tanto quanto condividere quelli pubblici”.
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