Los Angeles (California, Usa), 4 dic. (LaPresse/Xinhua) – Continuano le indagini per capire cosa ci sia dietro alla sparatoria che ha causato 14 vittime e 21 feriti a San Bernardino in California. Si indaga dunque sul movente che avrebbe spinto a uccidere: non si esclude nessuna pista, inclusa quella del terrorismo.

Nel frattempo le autorità di San Bernardino, in California, hanno reso note le identità delle 14 vittime. Le loro età variano da 26 a 60 anni. Tutte vivevano nell’area della città e 12 erano dipendenti della contea, hanno fatto sapere. Una persona era invece ex dipendente, in pensione.

INDAGINI FBI. “In questo momento sono in corso indagini da parte dell’Fbi in cooperazione con le forze dell’ordine locali. È possibile che l’attacco sia legato al terrorismo ma ancora non lo sappiamo, ancora non si sa il motivo della sparatoria”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parlando alla Casa Bianca della sparatoria di San Bernardino. “Ci saranno molti colloqui – ha proseguito – dobbiamo capire la natura del rapporto di lavoro tra l’individuo autore dell’attacco e i suoi superiori al lavoro. Dobbiamo aver maggiori dettagli su questo e sapere anche quale fosse la situazione a livello lavorativo di questo autore. Resteremo con gli occhi aperti, raccoglieremo prima i fatti per poi dopo tirare le conclusioni”.


LIMITARE ACCESSO AD ARMI. “Il legislatore dovrà prendere delle misure per fare in modo che l’accesso alle armi non sia così facile come è oggigiorno”. Lo ha dichiarato il presidente Obama, parlando alla Casa Bianca della sparatoria di San Bernardino, in California. “Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto – che siano assunte misure di buon senso, affinché sia più difficile che i cittadini acquistino armi”. Obama ha anche sottolineato che gli Usa dispongono “di intelligence molto forte, forze dell’ordine e soldati che lavorano efficacemente per la nostra sicurezza. Ma non possiamo affidarci solo a loro, dobbiamo affrontare il problema, tutti abbiamo un ruolo da svolgere”.

CONTATTI CON TERRORISTI. Syed Rizwan Farook, uno dei due presunti autori della sparatoria di San Bernardino in California, aveva avuto contatti con più di un presunto terrorista internazionale su cui erano in corso indagini da parte dell’Fbi. Lo ha riferito Cnn, citando fonti delle forze dell’ordine americane. Syed Rizwan Farook sarebbe stato un musulmano radicalizzato. Lo hanno dichiarato fonti delle forze dell’ordine americane, precisando che altri fattori potrebbero però aver avuto pesato nelle motivazioni della sparatoria.

ARSENALE IN CASA. La polizia ha trovato 12 ordigni artigianali nell’abitazione dei due presunti autori della sparatoria di San Bernardino in California. Lo ha fatto sapere il capo della polizia della città, Jarrod Burguan. Sinora, nessuna possibilità è esclusa per quanto riguarda le motivazioni. Il vice direttore dell’Fbi a Los Angeles, David Bowdich, ha chiesto “pazienza” sullo sviluppo delle indagini, perché ci sono molte vittime e molti scenari in cui si stanno raccogliendo le prove. Si è detto “quasi pronto” a fare ipotesi sulle cause del massacro, sottolineando che intantosembra “ovvio” che i due aggressori, Farook e Tashfeen Malik, avessero una missione, sebbene il motivo resti oscuro.

CENTRO DISABILI. Due sospetti, un uomo e una donna, sono stati uccisi e un possibile terzo sospetto è stato fermato doponella città californiana di San Bernardino, presso un centro per disabili. Il capo della polizia Jarrod Burguan ha detto in una conferenza stampa che è stato ritrovato, presso la struttura dove è avvenuta la sparatoria, un ordigno esplosivo

IDENTIFICATI. Sono stati identificati i due presunti killer responsabili della sparatoria: i due sospettati, un uomo e una donna, entrambi uccisi dalla polizia, avevano rispettivamente 28 e 27 anni. A riferirlo l’ufficiale di polizia di San Bernardino Jarrod Burguan in una conferenza stampa: “L’uomo si chiamava Syed Farook – ha detto il poliziotto- è nato negli Stati Uniti, lavorava come specialistica ambientale nel settore della sanità. Pare fosse alla festa al centro, ma si era allontanato prima della fine, probabilmente dopo un litigio”.

Con lui anche una donna, 27enne, identificata come Tashfeen Malik. La polizia ha dato inoltre alcuni particolari sull’intervento: “Siamo entrati subito nell’edificio dove è avvenuta la sparatoria, appena siamo stati avvisati abbiamo prontamente risposto ed eravamo già in azione 4 minuti dopo la segnalazione dell’assalto”.

L’UCCISIONE. Entrambi i sospetti uccisi avevano fucili e pistole. Il loro SUV scuro, sul quale hanno tentato di fuggire, è stato trovato alcune ore più tardi dalla polizia: dopo un inseguimento e una sparatoria con la polizia in una zona residenziale entrambi sono stati uccisi.

DUBBI SUL MOVENTE. David Boudich, assistant director dell’Fbi, ha detto che ancora non è sicuro se la sparatoria sia un attacco terroristico o meno. Gli assalitori, stando all’analisi della polizia, erano ben preparati e armati: utilizzano maschere da sci e probabilmente erano dotati di giubbotto antiproiettile. Il centro non-profit, che offre servizi per persone con disabilità dello sviluppo serve circa 670 dipendenti e 3.000 famiglie.

LA PRIMA REAZIONE DI OBAMA. Il presidente Usa Barack Obama è stato informato della sparatoria: “Non dobbiamo pensare che questo è qualcosa che accade nel corso normale degli eventi, perché non accade con la stessa frequenza in altri paesi”, ha detto Obama, che ha già nei giorni scorsi aveva invocato un più rigido controllo sulla circolazione delle armi dopo la sparatoria che, venerdì, aveva portato alla morte di tre persone in Colorado.

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