Bruxelles (Belgio), 22 nov. (LaPresse) – Un “oggetto somigliante a una cintura esplosiva” è stato ritrovato questo pomeriggio in un cestino della spazzatura a Montrouge, alla periferia sud di Parigi. Lo ha riferito France Info. Esperti sono sul posto per esaminarlo.
IL LUOGO DI SALAH. Montrouge è uno dei luoghi in cui vengono condotte le indagini legate all’attacco nella capitale francese, perché il telefono cellulare di Salah Abdeslam, ora ricercato, fu localizzato in quell’area nella notte del 13 novembre. Due complici sono ora in cella in Belgio e hanno raccontato alla polizia che il presunto jihadista avrebbe portato anche lui una cintura esplosiva quella notte, riferiscono i media francesi. Forse ha però desistito dall’usarla poro prima di farsi esplodere. Secondo alcune fonti che stanno indagando sulla cintura ritrovata, essa sarebbe affine a quelle usate dai kamikaze.
A BRUXELLES UN INCRIMINATO 17 RILASCIATI. La procura belga ha fatto sapere che un uomo è stato incriminato con l’accusa di aver partecipato agli attentati di Parigi, ed è trattenuto in custodia, mentre 15 persone che erano state arrestate ieri sono state rilasciate dopo gli interrogatori. Sono state rilasciate anche due delle cinque persone che erano state arrestate oggi, si legge in una nota. Ma di Salah, il fuggitivo numero uno, non ci sono tracce. Si chiude così il blitz della polizia nel cuore della città, dove l’allerta per il terrorismo resta al massimo livello. È quanto reso noto in conferenza stampa a Bruxelles dal procuratore federale dopo la serie di interventi antiterrorismo della polizia. Le perquisizioni si sono svolte senza particolari incidenti tranne che in un caso.
I soldati continuano a pattugliare le strade di Bruxelles nel terzo giorno di paralisi della città europea e nel decimo giorno di caccia all’uomo per Salah , ricercato da venerdì 13 novembre, il giorno degli attacchi di Parigi
NUOVI RAID FRANCESI CONTRO ISIS. La Francia ha bombardato per la prima volta in Iraq e Siria i militanti dello Stato islamico con aerei decollati dalla portaerei Charles de Gaulle. Lo ha fatto sapere l’esercito francese, ha riferito France 2. La nave è arrivata oggi nel mar Mediterraneo orientale, aveva fatto sapere l’esercito in precedenza. Due obiettivi in Iraq sono stati distrutti dagli attacchi dei jet francesi contro lo Stato islamico, condotti per la prima volta partendo dalla portaerei Charles de Gaulle. Lo ha fatto sapere l’esercito di Parigi, su Twitter. Il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, ieri aveva dichiarato a Europe 1 che la nave della Marina sarebbe stata operativa da oggi.
CAMERON: BASE DI CIPRO A DISPOSIZIONE. Il Regno Unito nel frattempo mette a disposizione della Francia una base militare britannica a Cipro per rafforzare la lotta contro lo Stato islamico. A riferirlo il premier britannico, David Cameron, a seguito dell’incontro con il presidente francese François Hollande al palazzo dell’Eliseo a Parigi.
SALAH RESTA UN FANTASMA-. Il nome di Salah Abdeslam non è però stato trovato fra quelli degli arrestati. L’uomo potrebbe essere stato avvistato ieri intorno alle 19.30 dalle unità speciali nei pressi di Liegi. Lo riportano i quotidiani belgi Le Soir e La Libre Belgique, secondo i quali l’uomo avvistato era a bordo di una Bmw di tipo 3 o 5 e si trovava lungo l’autostrada E40 in direzione della Germania. Questa informazione non è stata confermata dalla procura belga.. Intanto il fratello da Parigi continua a consigliare al fratello di consegnarsi alle autorità. “Meglio in carcere che morto” consiglia.
L’OPERAZIONE -. “Nell’ambito dell’indagine giudiziaria federale belga dopo gli attentati terroristici di Parigi, le unità speciali antiterrorismo hanno effettuato 19 perquisizioni nella regione di Bruxelles, e se ne sono avute altre a Molenbeek, Anderlecht, Jette, Schaerbeek, Woluwe-Saint-Lambert e Forest”, ha riferito il procuratore Eric Van Der Sijpt, aggiungendo che altre operazioni ancora sono state compiute a Charleroi, a sud di Bruxelles.
APERTO IL FUOCO DUE VOLTE-. Durante una delle perquisizioni, ha spiegato ancora il procuratore, avvenuta in uno ‘snack bar’ a Molenbeek, un veicolo si è diretto contro la polizia, che ha dovuto aprire il fuoco due volte. L’auto è sfuggita agli agenti ma è stata intercettata poi a Bruxelles, e l’uomo che si trovava a bordo, che era ferito, è stato fermato, ha fatto sapere la procura, precisando che non è chiaro se questo arresto abbia o meno legami con l’indagine in corso sugli attacchi di Parigi. La procura ha precisato inoltre che le unità speciali “non hanno scoperto né armi né esplosivi”.
BRUXELLES E’ UNA CITTA’ BLINDATA. Il governo belga ha deciso di mantenere massimo il livello di allerta, elevato sabato mattina a 4. “La minaccia terroristica resta seria e imminente”, ha spiegato il premier Charles Michel al termine della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, in cui sono state fornite le valutazioni da parte dell’Organo di coordinamento per l’analisi delle minacce (Ocam). Anche oggi quindi scuole chiuse nella regione di Bruxelles, così come la metropolitana resterà ferma. In tutto il resto del Paese, resterà l’allerta 3. “Crediamo ancora vi sia il rischio di un attacco simile a quello di Parigi. I luoghi potenziali sono quelli più frequentati come i centri commerciali, le vie dello shopping e i trasporti pubblici. Per questo, il governo aumenterà la polizia e la presenza dell’esercito nella capitale”, ha aggiunto il premier. Una decisione storica per il Belgio.
L’avviso di rischio “grave e imminente” di attacchi terroristici e l’istituzione di “misure eccezionali” prese nel week-end si sono fatte sentire in ogni angolo di Bruxelles e hanno avuto un impatto immediato sulla gente, che improvvisamente si è vista vietare di andare in piscina o di giocare a calcio, di fare shopping in un centro commerciale o di vedere un film cinema o di partecipare a un concerto. Per due giorni Bruxelles è diventata una città fantasma e il rischio è che anche domani la situazione non migliori. Siamo a conoscenza che la chiusura di scuole e metro complicherà la vita professionale ed economica delle imprese e dei cittadini”, ha continuato il premier chiedendo comprensione per la decisione presa “sulla base delle informazioni a disposizione del governo”.
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