Budapest (Ungheria), 12 nov. (LaPresse/EFE) – I quattro Paesi del Gruppo di Visegrad (Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia) invieranno 300 poliziotti in Grecia, dove collaboreranno con le autorità locali per controllare le frontiere. Lo ha annunciato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, alla tv pubblica M1, affermando che gli agenti verranno inviati “per fermare l’ondata migratoria nelle frontiere meridionali della Grecia”. Parlando dalla Valletta, a Malta, dove ha preso parte alla conferenza Ue-Africa sull’immigrazione, Orban ha inoltre ribadito la sua posizione polemica riguardo alla crisi migratoria, affermando che si tratta di “un male per tutti”, poiché i Paesi da cui partono i migranti perdono i loro lavoratori più qualificati mentre l’Europa riceve “una comunità che non è in grado di integrare”.

Il premier ha inoltre annunciato che oggi pomeriggio i rappresentanti dei 28 Paesi dell’Unione europea si incontreranno con quelli della Turchia per discutere la questione migratoria, in negoziati che ha definito “difficili”. “L’Ue deve in primo luogo rafforzare le sue linee di difesa senza la Turchia, per poi arrivare a un accordo razionale con Ankara”, ha detto Orban, che ha poi accusato la Grecia di non volere “difendere le sue stesse frontiere meridionali”. I tre miliardi di euro che l’Ue intende dare alla Turchia per affrontare la crisi, ha inoltre aggiunto il premier, dovrebbero essere offerti a Bulgaria e Macedonia “per la difesa dei loro confini”.

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