Ginevra (Svizzera), 7 nov. (LaPresse) – L’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) ha dichiarato che la Sierra Leone ha fermato la trasmissione del virus. Dichiarando la fine dell’epidemia iniziata il 24 maggio 2014, il rappresentante dell’Oms Anders Nordstroem in Sierra Leone ha ricordato che essa ha causato l’infezione di 8.704 persone e la morte di 3.589. Di queste ultime, 221 erano lavoratori sanitari. Ora sono passati 42 giorni dall’ultimo caso confermato di contagio, pari al periodo di incubazione del virus.

Il Paese entra quindi in un periodo di 90 giorni di sorveglianza rafforzata, che durerà sino al 5 febbraio 2016. In questo periodo, l’Oms assicura che continuerà a fornire sostegno alla Sierra Leone. “Questa nuova fase – si legge nella nota – è critica per assicurare la precoce individuazione di qualsiasi possibile caso di malattia”. L’Oms ha elogiato il governo e il popolo della nazione africana “per aver raggiunto questo significativo passo nella lotta contro l’Ebola”, grazie a “enorme duro lavoro e impegno, contrastando la peggior epidemia senza precedenti della malattia nella storia umana”.

L’epidemia di Ebola ha decimato le famiglie, il sistema sanitario, l’economia e le strutture sociali. Tutti devono riprendersi. Ha anche lasciato 4mila sopravvissuti che continuano ad avere problemi di salute e necessitano di cure mediche e sostegno sociale, ricorda l’Oms. “Abbiamo una opportunità unica di sostenere la Sierra Leone nel costruire un sistema sanitario pubblico forte e solido, pronto a individuare e reagire alla prossima epidemia della malattia, o a qualsiasi altra minaccia per la salute pubblica”, ha dichiarato Nordstroem.

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