di Valentina Innocente

Torino, 6 nov. (LaPresse) – Forse, questa notte saranno a casa. O almeno, arriveranno all’aeroporto di Milano Malpensa. Il rientro da Sharm el-Sheik per Rosario e la sua fidanzata sembra più vicino dopo più di 24 ore di attesa, bloccati all’aeroporto della località egiziana anche a causa delle nuove misure di sicurezze che stanno rallentando le operazioni di volo. “Dovevamo partire ieri alle 17 ma ci hanno comunicato che il volo era stato cancellato. Speriamo di poter arrivare a casa stasera, anche senza bagaglio”, ha raccontato Rosario a LaPresse mentre sta aspettando istruzioni dalla compagnia Easyjet per capire se questa sera riusciranno a imbarcarsi. Le nuove disposizioni di sicurezza prevedono che i passeggeri possano salire a bordo solo con il bagaglio a mano mentre le valigie dovranno essere imbarcate su un altro cargo e spedite in seguito. “Io capisco l’aumento dei controlli dopo l’incidente aereo di sabato ma devo ammettere che quando siamo arrivati, dieci giorni fa, i controlli erano minimi: niente passaggi sotto metal detector, chiunque poteva accedere ai gate, nessuna verifica sui liquidi o sulle valigie”, ha aggiunto.

LA DECISIONE DEL REGNO UNITO – Rosario è uno dei circa 180 italiani che da mercoledì scorso attendono di rientrare in patria dopo il blocco dei voli da e per la località del Mar Rosso. Un provvedimento preso dal governo del Regno Unito, poi seguito da quelli di Olanda, Irlanda e da poco anche dalla Russia, per l’allarme terrorismo scattato con il consolidarsi dell’ipotesi che a provocare il disastro dell’aereo russo caduto in Sinai sabato scorso sia stato un ordigno nascosto in una valigia a bordo del velivolo. A questo provvedimento si è adeguata EasyJet, compagnia britannica con voli previsti anche su Malpensa. Il piano messo a punto ieri dalla compagnia per permettere ai turisti di rientrare (sono circa 20mila solo quelli britannici) rischia di essere compromesso da nuove disposizioni delle autorità egiziane che hanno autorizzato solo alcuni dei voli previsti per oggi. Solo otto voli partiranno oggi, invece che i 29 precedentemente annunciati.

Tra questi dovrebbe rientrare anche quello per Malpensa, la cui partenza è prevista per le 00.25 da Sharm e arrivo alle 3.45 con 158 persone a bordo. “Dall’ambasciata italiana ci hanno fatto sapere di trovarci nella reception dell’hotel da cui poi ci porteranno all’aeroporto – ha aggiunto Rosario scrivendo a LaPresse su Facebook – Easyjet invece continua a mandare messaggi avvertendoci che non si parte più. Il volo non è stato ancora sospeso, però. Non sappiamo che fare, noi più tardi saremo alla reception dell’hotel pronti per partire. Anche senza bagaglio”, ha precisato Rosario scrivendo a LaPresse.

Il protocollo di sicurezza, stilato dal team di esperti inviati dal premier britannico David Cameron e le autorità egiziane, prevede che i viaggiatori possano portare a bordo solo i bagagli a mano, lasciando a terra quelli da stiva. Una decisione che ha causato ritardi nelle operazioni di volo nello scalo di Sharm. Il ministro dell’Aviazione civile egiziano, Hossam Kamal, ha spiegato che l’aeroporto non è in grado di sopportare l’accumulo di oltre 120 tonnellate tra valigie e altro materiale che non sarà possibile imbarcare, ma che dovrà essere spedito separatamente con un cargo. “Non sappiamo ancora nulla al riguardo, nulla è chiaro in questa vicenda. Easyjet ci ha tenuto costantemente aggiornati sulla situazione, con messaggi inviati ogni ora e per questo li ringraziamo – ha voluto precisare Rosario – ma sembra che le decisioni sulle partenze non spettino alle compagnie aeree. La questione in questo momento è tutta politica”.

L’INCONTRO CAMERON-EL SISSI – È gelo infatti tra Regno Unito ed Egitto dopo la decisione britannica di sospendere i voli. Nonostante ieri Cameron e il presidente egiziano, Abdel Fattah el-Sissi, abbiano annunciato una stretta collaborazione tra i due Paesi sulla sicurezza dell’aeroporto di Sharm, dal Cairo hanno ricordato come la stessa intelligence britannica avesse promosso lo scalo appena 10 mesi fa, quando il governo egiziano aveva ordinato controlli sulla sicurezza. Solo ieri sera il governo britannico ha acconsentito alla ripresa dei voli dopo una giornata di intensi negoziati con il leader egiziani e le compagnie aeree. Oggi, le autorità egiziane hanno annunciato che l’esercito ha inviato ulteriori forze speciali nello scalo di Sharm per aumentare la sicurezza per i turisti in partenza.

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