Islamabad (Pakistan), 27 ott. (LaPresse/Reuters) – Il terremoto di magnitudo 7,5 che ha colpito, ieri, una regione montuosa tra Afghanistan e Pakistan ha finora ucciso almeno 350 persone. In migliaia – riferiscono i media pakistani – hanno trascorso la notte all’aperto, dove si sono registrate temperature vicine allo zero, perché riluttanti a tornare nelle abitazioni per paura di scosse di assestamento. “I soccorsi sono in corso, sono fornite tende, coperte e materassini”, ha detto alla Reuters Latif ur Rehman, funzionario pakistano.

DRAMMA IN PAKISTAN. I morti in Pakistan sarebbero finora 228. In Afghanistan, dove i soccorsi rischiano di essere più complicati a causa di una crescente insurrezione dei talebani, i morti segnalati sono oltre 50. Ma il bilancio potrebbe aumentare nei prossimi giorni anche perché le comunicazioni sono difficoltose.

LA POSIZIONE DEI TALEBANI. I talebani dell’Emirato islamico hanno espresso cordoglio per le vittime del terremoto. In un messaggio ufficiale, i talebani hanno inoltre esortato le agenzie di aiuto a proseguire nella realizzazione di forniture di emergenza alle vittime del terremoto. “L’Emirato islamico invita i buoni connazionali e le organizzazioni caritatevoli a non trattenere fornitura di riparo, cibo e mediche di aiuto alle vittime di questo terremoto”, si legge nel messaggio rivolto anche ai mujaheddin che operano nelle aree colpite: “si ordina loro di dare tutto l’aiuto possibile alle vittime e di non creare problemi a coloro che stanno arrivando per soccorrere i bisognosi”.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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