Guadalajara (Messico), 24 ott. (LaPresse/EFE) – Cominciano a farsi sentire oggi nel Messico occidentali gli effetti di Patricia, l’uragano declassato da livello 5 a 4 nel raggiungere le coste del Paese. Finora non ci sono stati vittime o danni gravi, anche se il presidente Enrique Peña Nieto ha avvertito che il Paese stava affrontando “una minaccia su larga scala” per l’impatto “più pericoloso mai registrato nel mondo” di un uragano, le cui dimensioni inedite hanno visto il dispiegamento di 11mila soldati, marinai e polizia federale negli stati di Jalisco, Colima e Nayarit per sostenere la popolazione ritenuta vulnerabile, stimata in 400mila persone.
La priorità è “proteggere e salvare la vita dei messicani”, ha detto Peña Nieto, che ha invitato le famiglie a usare cautela e rifugiarsi in luoghi sicuri.
L’uragano è approdato alle 18 ora locale (le 24 in Italia) vicino alla città di Emiliano Zapata, nello stato di Jalisco.
Il direttore della commissione nazionale per l’acqua, Roberto Ramirez, ha detto che finora ci sono state solo segnalazioni di alberi caduti, forti piogge e onde alte. Le autorità di protezione civile hanno riferito di frane sulle strade costiere negli Stati di Michoacan e Jalisco, danni alle abitazioni fragili, veicoli bloccati e sospensioni della fornitura di energia elettrica. Il governo di Jalisco ha detto che l’uragano ha danneggiato gran parte della struttura della protezione civile nel comune di Cihuatlan.
Cihuatlan e Cabo Corrientes sono stati i siti più colpiti dai forti venti dell’uragano, perché le case della zona sono realizzati con materiali molto fragili. Alcuni tetti sono stati sradicati, ma staccati, ma non vi è notizia di vittime.
Migliaia di residenti e turisti sono stati evacuati in diversi comuni costieri negli stati di Colima, Jalisco e Nayarit, la più minacciata dalla traiettoria dell’uragano, dove sono state anche sospese le lezioni e fermata la navigazione marittima.
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