Gerusalemme, 13 ott. (LaPresse/EFE) – Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha convocato per oggi una riunione urgente dei ministri del suo governo, in cui verrà analizzata l’ondata di violenze in corso nella regione. Lo ha riferito l’ufficio dello stesso Netanyahu, il quale per la riunione ha annullato la partecipazione a una cerimonia in ricordo dell’ex ministro del Turismo Rejavam Zeevi, che venne ucciso nell’ottobre 2001. Secondo i media israeliani, Netanyahu valuterà con i suoi ministri e con i comandanti delle forze di sicurezza misure di sicurezza addizionali per frenare la spirale di violenza.

Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, ha chiesto al governo di imporre un coprifuoco sulla popolazione palestinese come misura necessaria a impedire nuove aggressioni come quelle avvenute nella città negli ultimi giorni. “Le vite dei cittadini di Gerusalemme sono in pericolo. La mia raccomandazione è di dichiarare lo stato di assedio, perché non possiamo più andare avanti con questa situazione. Apprezzo il lavoro fatto dalle forze di sicurezza, però siamo in guerra contro gruppi terroristici organizzati”, ha detto Barkat. In Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme i palestinesi hanno dichiarato una ‘Giornata della rabbia’ per protestare contro l’aumento delle visite di ebrei alla Spianata delle moschee, sul territorio occupato a Gerusalemme Est, atti considerati dai palestinesi provocazioni e tentativi di cambiare lo status quo, accuse che Israele respinge. Gli arabi di Israele hanno inoltre indetto per oggi uno sciopero generale nell’ambito della stessa protesta.

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