Roma, 9 ott. (LaPresse) – I governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti ribadiscono il loro pieno sostegno al testo finale di accordo per la nascita un governo di concordia nazionale e ai leader libici che formeranno questo governo, scelti dalle delegazioni libiche dopo negoziati complessi e prolungati, facilitati da Bernardino Leon e dal team negoziale delle Nazioni Unite, i cui sforzi sono stati condotti con dedizione. E’ quanto si apprende da una nota della Farnesina.

“L’esito raggiunto costituisce un risultato importante nello sforzo comune di raggiungere un accordo giusto e rappresentativo per sostenere la transizione della Libia verso una democrazia sovrana, pacifica e stabile, e superare anni di dolorosi conflitti”, continua la nota. “Gli esponenti di vertice del governo di concordia nazionale, indicati nel primo allegato al testo finale, avranno la responsabilità storica di sovrintendere a questa transizione e garantire ai libici il governo stabile e inclusivo di cui il Paese ha bisogno”. “Rivolgiamo quindi un appello a tutti i libici, ai rappresentanti del popolo, ai partiti politici, alle municipalità e alla società civile, perché sostengano pienamente questo storico accordo e permettano al governo di concordia nazionale di servire il Paese. Non c’è altro tempo da perdere”, ammoniscono i governi occidentali.

Nella nota, i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti incoraggiano “la Camera dei Rappresentanti e il Congresso Nazionale Generale ad approvare immediatamente in via definitiva il testo finale e gli esponenti del governo di concordia nazionale elencati nel primo allegato“. Ulteriori ritardi nella formazione di un governo unitario, ammoniscono, “servirebbero solo a prolungare le sofferenze del popolo libico e a favorire i terroristi che tentano di approfittare del caos. Il governo di concordia nazionale costituirà l’autorità legittima in Libia al fine di assicurare la protezione dei civili e di fronteggiare la crescente minaccia dei gruppi terroristici, prima che questi radichino ulteriormente la loro presenza”.

Nessun armamento, dicono ancora i governi occidentali, “dovrà essere introdotto in Libia se non su richiesta del governo di concordia nazionale, conformemente ai termini dall’accordo politico e alle pertinenti risoluzioni del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. “La comunità internazionale sosterrà il governo di concordia nazionale nel difficile sforzo di ripristinare la pace e la stabilità in Libia, e isolerà chiunque decidesse di non rispettare l’accordo politico”.

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