Dacca (Bangladesh), 29 set. (LaPresse/EFE) – Le autorità del Bangladesh indagano sull’uccisione del cooperante italiano Cesare Tavella a Dacca, per scoprire se lo Stato islamico ne sia responsabile ma senza escludere altre opzioni. Lo hanno fatto sapere fonti ufficiali. Tavella, operatore della ong olandese Icco, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in un quartiere della capitale in cui vive la maggior parte degli stranieri. Ore dopo, il gruppo Site ha diffuso su Twitter un messaggio attribuito allo Stato islamico, che rivendicava l’omicidio.

“Stiamo lavorando per comprendere le circostanze dell’attacco. Stiamo tentando di confermare l’autenticità della rivendicazione dello Stato islamico, ma anche altre opzioni sono sul tavolo”, ha affermato il commissario della polizia, Muntashirul Islam. Ieri aveva parlato di “premeditazione”, di “tre aggressori”, affermando che Tavella stesse correndo al momento dell’attacco e non avesse con sé denaro. Un portavoce delle squadre di élite della polizia Rab, Maksudul Alom, ha sottolineato che nessuna ipotesi è esclusa, anche che i responsabili dell’omicidio facciano parte di una gang criminale. Ha definito “preoccupato” l’apparato della sicurezza nazionale.

L’uccisione di Tavella si è verificato in un momento in cui diversi Paesi avevano emesso avvisi di allerta per la possibilità che organizzazioni estremiste attaccassero cittadini stranieri in Bangladesh. Le attività dei jihadisti, nel Paese a larga maggioranza musulmana, sono salite in cima alle priorità del governo dopo che a febbraio sono iniziati gli omicidi di blogger atei. Sinora tali assassini sono stati quattro, attribuiti all’organizzazione estremista Ansarullah Bangla Team.

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