dal nostro inviato Fabio De Ponte New York (New York, Usa), 25 set. (LaPresse) – L’assemblea generale dell’Onu che sta per entrare nel vivo a New York sarà per l’Italia anche l’occasione per spingere la propria candidatura a un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza per il biennio 2017-2018. A lanciare questa candidatura fu nel 2009 l’allora ministro degli Esteri del governo Berlusconi Franco Frattini. Le elezioni si terranno all’assemblea generale dell’anno prossimo, quindi l’appuntamento di quest’anno sarà fondamentale per mettere le basi per il successo dell’iniziativa.

LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA. Il Consiglio di sicurezza, il massimo organo dell’Onu, è composto di 15 membri: 5 permanenti (Russia, Cina, Usa, Regno Unito e Francia), che dispongono anche del diritto di veto sulle decisioni, e 10 a rotazione.

L’ITALIA GIA’ SEI VOLTE NEL CDS. Dal suo ingresso nell’Onu, nel 1955, l’Italia ha già fatto parte sei volte del Consiglio di sicurezza, mentre per otto volte ha seduto nel Comitato economico e sociale dell’assemblea generale.

LA CAMPAGNA PER LA RIFORMA DEL CDS. La campagna per la candidatura si accompagna a quella per la riforma del Consiglio stesso, riforma attualmente oggetto di negoziati inter-governativi a New York.

L’obiettivo, spiega la Farnesina, è rendere il Consiglio “più rappresentativo, trasparente, efficiente e responsabile”. Proprio a questo scopo il ministero degli Esteri italiano a maggio ha organizzato una conferenza a Roma, alla quale hanno preso parte 42 Paesi che fanno parte del gruppo ‘Uniting for consesus’ (‘unire per il consenso’).

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