Il Cairo (Egitto), 14 set. (LaPresse/Reuters) – Le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso 12 persone, tra cui otto messicanii, quando hanno scambiato un convoglio di turisti per militanti dello Stato islamico, cui stavano dando la caccia nel deserto occidentale in una zona ad accesso ristretto. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Interno del Cairo. A confermare la morte di almeno due messicani è stato il ministero dell’Interno del Messico. Una squadra di poliziotti e soldati stava dando la caccia ai militanti vicino al confine con la Libia, quando ha aperto il fuoco contro quattro jeep, ha spiegato il ministero egiziano precisando che sarà aperta una indagine su come i turisti siano entrati nella zona off-limits con auto senza licenza. Secondo il ministero del Turismo, le vittime prendevano parte a un safari non autorizzato.
Turisti messicani sopravvissuti all’attacco delle forze di sicurezza egiziane hanno raccontato di essere stati bombardati da elicotteri e da un aereo militari, quando si sono fermati per una tappa nel deserto occidentale. Lo ha fatto sapere la ministra degli Esteri messicana, Claudia Ruiz Massieu. Ha aggiunto che il suo governo sinora ha conferma di due messicani uccisi sul totale di 12 turisti morti, mentre le forze di sicurezza egiziane hanno riferito che sono otto.
Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha condannato l’attacco sul proprio account Twitter, descrivendolo come un tragico incidente e chiedendo una indagine. Altre dieci persone sono rimaste ferite e sono in condizioni stabili in ospedale, secondo l’ambasciatore del loro Paese in Egitto. Ieri il gruppo Stato islamico aveva diffuso una dichiarazione in cui diceva di aver respinto un attacco da parte dell’esercito nel deserto occidentale.
México condena estos hechos en contra de nuestros ciudadanos y ha exigido al gobierno de Egipto una exhaustiva investigación de lo ocurrido.
— Enrique Peña Nieto (@EPN) 14 Settembre 2015
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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