Rabat (Marocco), 4 ago. (LaPresse/EFE) – I jihadisti del gruppo Stato islamico stanno continuando a reclutare volontari nelle zone del Marocco vicine allo Stretto di Gibilterra, ma non solo fra le classi povere e poco istruite, ma anche tra i funzionari statali della classe media e con situazioni economiche stabili. È quanto riferito da uno studio pubblicato sul quotidiano Akhbar al Yawm, che cita il caso di quattro funzionari di servizi governativi delle regioni di Tetouan e Tangeri che si sono gettati la loro vecchia vita alle spalle per andare in Siria e unirsi all’Isis. Secondo il quotidiano, fermare questo fenomeno è difficile poiché i funzionari che vogliono unirsi ai jihadisti sfruttano il pretesto delle vacanze organizzate per andare in Turchia.
Una volta là, gli aspiranti militanti abbandonano il gruppo turistico e cercano di entrare clandestinamente in Siria. La settimana scorsa il ministro dell’Interno marocchino ha rivelato di avere contato 1.350 cittadini del Marocco che si sono uniti ai militanti in Siria e Iraq; di questi, 286 sono morti in combattimento. Il ministero ha anche ribadito che unirsi ai jihadisti equivale ad “andare al mattatoio”, messaggio espresso anche nelle moschee allo scopo di dissuadere gli aspiranti combattenti.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata