Londra (Regno Unito), 31 lug. (LaPresse/Reuters) – Il presidente russo Vladimir Putin è un “despota mediocre” responsabile, con i suoi “amichetti” del Cremlino, dell’avvelenamento e della morte dell’ex agente del Kgb Alexander Litvinenko, avvenuti a Londra nel 2006. Lo ha detto in tribunale l’avvocato Ben Emmerson, rappresentante legale della vedova di Litvinenko, nell’ultimo giorno dell’inchiesta pubblica britannica sull’accaduto.
Litvinenko fu avvelenato con un té contaminato con polonio 210 e secondo le autorità di Londra i responsabili sono i russi Andrei Lugovoy e Dmitry Kovtun. Sul letto di morte Litvinenko accusò Putin di avere ordinato la sua uccisione. Le prove scientifiche raccolte, che hanno collegato i due russi alle tracce di polonio 210 trovate in tutta Londra, provano oltre ogni dubbio che siano i responsabili dell’omicidio, ha detto Emmerson. Le autorità di Londra sostengono che ci siano prove a sufficienza per processare i due russi, che si dichiarano innocenti.
Mosca ha negato di avere avuto a che fare con la morte di Litvinenko. Ciononostante, Emmerson ha detto in aula che Kovtun, Lugovoy e il Cremlino hanno cercato di sabotare l’inchiesta britannica, aggiungendo che “tale approccio parla da sé e dà grande sostegno alla conclusione che il signor Putin e i suoi amichetti non solo sono responsabili dell’omicidio, ma sostengono in tutto e per tutto gli assassini”.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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