Gerusalemme, 31 lug. (LaPresse/EFE) – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiamato personalmente il presidente palestinese Mahmoud Abbas, per esprimere la propria condanna per l’attacco in cui in Cisgiordania è morto un bambino di 18 mesi. Nell’assalto a Duma, coloni ebrei avrebbero lanciato bombe molotov contro abitazioni di famiglie palestinesi. Il bambino è morto, mentre i genitori sono rimasti feriti così come il fratello di quattro anni, che ha ustioni sul 60% del corpo. Le autorità israeliane hanno trasportato i feriti negli ospedali di Tel Aviv e Bersheva, azione non consueta in casi simili.

 

“Stiamo facendo tutto il possibile per salvare le loro vite. Quando sei al lato del letto di questo bimbo piccolo e del fratello, appena un neonato, che è stato assassinato brutalmente (…), siamo commossi, arrabbiati. Condanniamo. Tolleranza zero contro il terrorismo, da qualsiasi parte provenga”, ha dichiarato Netanyahu in una nota. E il presidente israeliano, Reuven Rivlin, ha fatto visita al bambino ferito in ospedale, condannando l’attacco e promettendo che i responsabili saranno puniti.

 

La vice ministra israeliana degli Esteri, Tzipi Hotovely, ha invece ricordato Hadas Fogel, bambino ebreo morto nel 2011 in un attacco palestinese. Abbas, da parte sua, ha dato la colpa “all’impunità” che Israele garantisce ai coloni e ha chiesto l’intervento della comunità internazionale.

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