Roma, 25 lug. (LaPresse) – L’Italia non deve lasciarsi sfuggire la sfida economica offerta dall’accordo sul nucleare iraniano. Parola del ministro Paolo Gentiloni che, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, afferma: “La ‘corsa’ dell’Italia a Teheran non comincia oggi – spiega il titolare della Farnesina – dura da una sessantina d’anni, da Enrico Mattei in avanti. C’è un grande Paese in procinto di aprirsi, non tra qualche anno ma tra qualche mese, quando verranno eliminate le sanzioni finanziarie ed energetiche. Per le nostre imprese, alcune delle quali saranno con noi in agosto, altre ci andranno in una seconda missione in ottobre, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Per l’Iran – prosegue Gentiloni – il messaggio è che l’Italia è da decenni partner affidabile e coerente e la qualità italiana può tornare ad avere un ruolo di primo piano”.

Sul versante politico e strategico secondo Gentiloni l’accordo sul nucleare “se attuato in tutte le sue parti, potrà essere considerato di valore storico e ci consegnerà anche una valutazione un po’ diversa sulla presidenza Obama, fin qui forse sottovalutata”. Gentiloni dice anche di “rispettare la preoccupazione di Israele” ma afferma che senza accordo “avremmo corso rischi notevoli”.

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