Dubai (Emirati Arabi Uniti), 21 lug. (LaPresse) – Il discorso di venerdì dell’ayatollah Ali Khamenei, in cui il leader supremo dell’Iran ha promesso di sfidare le politiche statunitensi nella regione nonostante l’accordo internazionale sul programma nucleare di Teheran, è stato “molto allarmante”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry, nel corso di un’intervista al network al-Arabiya, aggiungendo che “gli Stati Uniti non scherzano sull’importanza di respingere l’estremismo”. “In questo momento non so come interpretare” la posizione dell’ayatollah, “se non prenderla per buona e ritenere che sia la sua politica”, ha detto ancora Kerry nell’intervista. “Quello che so è che spesso vengono fatti commenti in pubblico e poi le cose possono evolversi diversamente. Se questa è la sua politica, allora è molto allarmante, molto preoccupante”, ha aggiunto.
L’ayatollah venerdì ha dichiarato che, nonostante l’accordo sul nucleare con il gruppo 5+1, l’Iran continuerà a sostenere i suoi alleati nella regione, come “l’oppressa nazione palestinese, la Siria, l’Iraq, lo Yemen e il Bahrain”. I Paesi del Golfo sostengono che l’Iran sia responsabile dell’instabilità in Yemen, Libano, Iraq e Siria, e Kerry ha affermato che nel viaggio che farà nella regione ad agosto proverà che Washington è “molto attenta a garantire la sicurezza della regione”. “Non scherziamo quando parliamo dell’importanza di respingere l’estremismo, il sostegno al terrorismo e ai responsabili della destabilizzazione di altri Paesi. È inaccettabile”, ha detto Kerry.
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