Beirut (Libano), 18 lug. (LaPresse/Reuters) – Lo Stato islamico ha usato armi chimiche in attacchi nelle zone controllate dai curdi nel nordest della Siria. Lo hanno riferito le milizie curdosiriane Ypg e l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Gli attivisti hanno confermato l’uso dei gas contro le forze curde e contro obiettivi civili anche in Iraq, dove dicono siano state utilizzate anche contro le posizioni dei peshmerga il 21 o 22 giugno. Le milizie Ypg hanno dichiarato che i jihadisti hanno lanciato “proiettili chimici artigianali” il 28 giugno, contro una zona da loro controllata nella città di Hasaka e contro un’altra loro postazione a Tel Brak.
Si tratta del primo attacco di questo tipo dello Stato islamico contro le milizie Ypg, ha dichiarato un portavoce dei combattenti curdi. Ha anche aggiunto che la sostanza chimica utilizzata non è stata ancora determinata con certezza, ma non ha fatto vittime perché tutti quelli che l’hanno inalata sono stati velocemente portati in ospedale. La Casa Bianca, intanto, ha fatto sapere di essere a conoscenza delle notizie e che sta indagando.
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