Beirut (Libano), 25 mag. (LaPresse/Reuters) – L’Onu ha chiesto ai partiti politici libanesi di trovare con “urgenza” un accordo sul nome del nuovo capo dello Stato. La carica di presidente rimane vacante da un anno. Sigrid Kaagsaid, inviata delle Nazioni unite per il Libano, ha detto di “mettere l’interesse nazionale al di sopra della politica di parte”. Secondo il Palazzo di vetro, dodici mesi di vuoto di potere hanno creato una situazione particolarmente delicata in Libano, che rischia di piombare nel caos per la vicina crisi siriana e la crescente aggressività dello Stato islamico. La Costituzione libanese garantisce la rappresentanza alle numerose confessioni religiose del Paese, entrate spesso in lotta l’una contro l’altra.

Il capo dello Stato dovrebbe essere nominato dal Parlamento ogni sei anni, ma dal maggio 2014 i partiti non riescono a trovare un’intesa. A febbraio è stato formato un Governo con il sostegno di Arabia Saudita e Iran, due potenze regionali che hanno grande influenza in Libano e che sono normalmente in rivalità tra loro. L’accordo tra Riyad e Teheran ha permesso di evitare il caos, ma il Parlamento di Beirut fa fatica a prendere le decisioni più importanti. Particolarmente drammatica, in questo contesto, è la situazione dei rifugiati della Siria, che hanno ormai superato il milione. Il Libano, ha detto l’inviata dell’Onu, “deve compiere uno sforzo collettivo per salvaguardare il Paese dall’impatto della crisi siriana”.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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