Katmandu (Nepal), 25 apr. (LaPresse/Reuters) – Un forte terremoto, che secondo l’istituto geologico degli Stati Uniti è stato di magnitudo 7.9, ha colpito stamattina il Nepal provocando anche danni e vittime anche in India, Bangladesh e Tibet. Il bilancio continua ad aggravarsi di minuto in minuto e quello più aggiornato, secondo quanto ha riferito la polizia nepalese, è di 1.130 morti nel solo Nepal, di cui 634 nella valle di Katmandu. A questi vanno aggiunti però 36 morti registrati in India, quattro in Bangladesh e 12 nella regione autonoma cinese del Tibet, il che porta il totale ad almeno a 1.182 morti. Il sisma ha causato il crollo della storica torre Dharara del XIX secolo a Katmandu dove fino a 200 persone sono rimaste sotto le macerie. Inoltre ha provocato una valanga sul monte Everest, dove si trovavano circa mille scalatori dal momento che aprile è uno dei mesi favoriti per scalare la montagna più alta del mondo per via delle condizioni meteorologiche. Si tratta del sisma più forte ad aver colpito il Nepal negli ultimi 81 anni, dopo quello di magnitudo 8.3 del 1934 che causò oltre 8.500 morti.

IN NEPAL OLTRE MILLE MORTI, VITTIME ANCHE IN INDIA, BANGLADESH E TIBET. La polizia nepalese ha fatto sapere che in Nepal il terremoto ha provocato, secondo il bilancio più aggiornato, 1.130 morti, registrati soprattutto nella valle di Katmandu. Vittime anche nella vicina India, dove secondo il governo locale sono rimaste uccise almeno 36 persone negli Stati di Uttar Pradesh e Bihar. Quattro morti sono stati inoltre registrati in Bangladesh e 12 nella regione autonoma cinese del Tibet, in particolare nelle contee di Gyirong e Nyalam.

CROLLATA LA TORRE PATRIMONIO UNESCO. La storica torre Dharara nella capitale nepalese Katmandu, crollata a seguito del sisma, era patrimonio dell’Unesco. Costruita nel 1832, era stata riaperta ai visitatori 10 anni fa e all’ottavo piano aveva un balcone utilizzato per vedere il panorama. Diverse foto pubblicate online mostrano edifici crollati, grandi crepe sulle strade e i residenti in strada.

LA VALANGA SULL’EVEREST: ALMENO 18 MORTI. A riferire della valanga sull’Everest sono stati alcuni scalatori e l’ultimo bilancio è di almeno 18 corpi recuperati. La valanga ha travolto parte del campo base. Il romeno Alex Gavan, su Twitter ha scritto che c’è stata “un’enorme valanga” e che “molte, molte” persone erano in cima. “Forte terremoto nel campo base dell’Everest, poi enorme valanga”, ha scritto. “Sto correndo via dalla mia tenda per la vita”, ha aggiunto. Successivamente lo steso Gavan ha lanciato un appello: “Ci sono molti morti e molti altri gravemente feriti. Altri moriranno se non arriva un elicottero il più presto possibile”. Un altro scalatore, Daniel Mazur, ha riferito sempre su Twitter che il campo base è stato “gravemente danneggiato” e che la sua squadra è intrappolata. In una valanga sul campo base dell’Everest ad aprile 2014 rimasero uccise 16 guide nepalesi.

IL TERREMOTO PIù FORTE DA 81 ANNI. Un terremoto così forte non si registrava in Nepal da 81 anni. Finora il sisma più forte mai registrato nel Paese risaliva infatti al 1934, quando un terremoto di magnitudo 8.3 aveva provocato oltre 8.500 morti. L’istituto geologico degli Stati Uniti, lo U.S. Geological Survey (Usgs), inizialmente aveva fissato la magnitudo del sisma di oggi a 7.7, ma poi ha rivisto la magnitudo a 7.9, precisando che l’epicentro è stato a soli 2 chilometri di profondità, circa 80 chilometri a est di Pokhara, più o meno a metà strada fra Pokhara e la capitale Katmandu.

IL NEPAL. Il Nepal è emerso nel 2006 da una guerra civile fra i ribelli maoisti e lo Stato, in cui sono morte 17mila persone. Nel 2008 in Nepal è stata abolita la monarchia e i maoisti hanno deposto le armi.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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