Ankara (Turchia), 9 apr. (LaPresse/Reuters) – L’Iran firmerà l’accordo finale sul nucleare con le potenze del 5+1 solo se tutte le sanzioni imposte per la sua attività atomica verranno revocate “il giorno stesso”. Lo ha detto il presidente iraniano, Hassan Rohani, in un discorso pronunciato in occasione della Giornata nazionale dell’Iran per la tecnologia nucleare e trasmesso in televisione.

NIENTE FIRMA ACCORDO SENZA REVOCA SANZIONI. “Non firmeremo nessun accordo a meno che tutte le sanzioni non vengano rimosse il giorno stesso. Vogliamo un accordo che sia una vittoria per entrambe le parti coinvolte nei colloqui sul nucleare”, ha affermato Rohani. “Il nostro obiettivo nei colloqui è di preservare i nostri diritti al nucleare. Vogliamo un risultato che sia a beneficio di tutti”, ha aggiunto.

L’INTESA RAGGIUNTA A LOSANNA. Teheran e il gruppo 5+1 (che è composto da Usa, Russia, Cina, Francia, Regno Unito e Germania) hanno raggiunto un accordo quadro sul nucleare la scorsa settimana a Losanna, in Svizzera, mirato a limitare il programma nucleare iraniano in cambio della rimozione delle sanzioni economiche. Tutte le parti stanno inoltre continuando a lavorare per la scadenza del 30 giugno, data in cui dovrebbe essere raggiunto l’accordo definitivo. La necessità di un’intesa deriva dal fatto che l’Iran sostiene che il suo programma nucleare abbia scopi puramente pacifici, mentre le potenze occidentali temono che sia mirato a sviluppare una bomba atomica.

LE OPINIONI DIFFERENTI USA-IRAN SULLE SANZIONI. Fin da quando è stato raggiunto l’accordo preliminare, Teheran e Usa sembravano avere interpretazioni differenti su diverse questioni, compreso il ritmo e la portata della rimozione delle sanzioni. L’Iran insiste sul fatto che tutte le risoluzioni Onu legate al nucleare, come pure le sanzioni economiche imposte da Usa e Ue, debbano essere revocate immediatamente una volta firmato l’accordo finale. Ma gli Stati Uniti lunedì hanno affermato che le sanzioni dovrebbero essere rimosse in modo graduale. Le sanzioni Usa e Ue hanno provocato una riduzione delle esportazioni di petrolio dell’Iran del 60% dal 2012 a circa un milione di barili al giorno.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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