Dall’inviata a Tunisi Chiara Battaglia

Tunisi (Tunisia), 29 mar. (LaPresse) – Le bandiere rosse e bianche della Tunisia sulle spalle di migliaia di persone a mo’ di mantello per le strade di Tunisi e i leader internazionali giunti da diverse parti del mondo al museo del Bardo per portare solidarietà e sostegno. Sono queste le due immagini chiave della marcia contro il terrorismo che si è tenuta a Tunisi oggi, a 11 giorni dall’assalto al Bardo del 18 gennaio in cui sono morte 22 persone tra cui quattro turisti italiani. “Non la daremo vinta ai terroristi, combatteremo perché gli ideali di libertà si affermino ovunque”, ha detto il premier Matteo Renzi, che ha partecipato alla marcia in rappresentanza dell’Italia insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini e a una delegazione della Commissione esteri della Camera presieduta da Fabrizio Cicchitto.

Fra gli altri leader presenti anche il presidente francese François Hollande, che è stato accolto dal capo di Stato tunisino Beji Caid Essebsi con un abbraccio e una calorosa stretta di mano. A sfilare, secondo fonti della polizia tunisina, c’erano 70mila persone, sotto il costante controllo di forze di sicurezza impegnate anche con elicotteri e cecchini appostati sui tetti e con la colonna sonora dell’inno nazionale tunisino intonato a ripetizione dai manifestanti insieme a slogan come ‘Tunisia libera’ e ‘Tunisia contro il terrorismo’.

Tutto questo poco dopo l’annuncio da parte del governo tunisino dell’uccisione, in un raid nella provincia di Gafsa, di un comandante terrorista algerino, Khaled Chaib, accusato di aver contribuito a orchestrare proprio l’attacco al Bardo.

IL CORTEO POPOLARE E QUELLO DELLE AUTORITA’. Le manifestazioni di oggi sono state in realtà due: la prima è stata quella popolare, partita da Bab Saadoun intorno alle 11 ora locale, a cui hanno partecipato migliaia di cittadini giunti anche da altre città del Paese; la marcia popolare si è fermata in prossimità del Parlamento, dove cominciava il perimetro di sicurezza, e a questo punto vi si è saldata la seconda marcia, quella di capi di Stato e di governo stranieri, che insieme al presidente tunisino Essebsi sono andati a piedi per qualche centinaio di metri fino al museo del Bardo.

Oltre al presidente del Consiglio Matteo Renzi, c’erano fra gli altri Hollande e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

RENZI: NON LA DAREMO VINTA AI TERRORISTI. “Non la daremo vinta ai terroristi”, ha detto Renzi, aggiungendo che “la Tunisia non è sola nella sfida contro il terrorismo”. “Siamo qui per lanciare un messaggio, come italiani e come europei, per dire che la Tunisia non è sola. I Paesi europei e stranieri vogliono vincere la sfida contro il terrorismo”, ha proseguito il premier, definendo “ciò che è accaduto è una ferita terribile e drammatica che squarcia anche la storia di alcune famiglie italiane”. Poi ha concluso: “Siamo qui per dire che l’Italia fa parte di una vasta fetta di umanità che crede nel futuro e non lascerà il futuro in mano agli estremisti”.

BOLDRINI: QUI PER RAFFORZARE DEMOCRAZIA. La presidente della Camera Boldrini ha voluto sottolineare il valore della democrazia tunisina: “Siamo qui per solidarietà per commemorare le vittime ma soprattutto per rafforzare la democrazia tunisina. È stata una marcia bellissima con una grande partecipazione popolare”, ha detto. Non ha partecipato invece alla marcia il sindaco di Torino, Fassino, a seguito del malore avuto ieri mentre si trovava a Firenze.

LA STELE COMMEMORATIVA PER VITTIME BARDO. Una volta che il corteo dei leader è entrato nel perimetro del Bardo, davanti all’ingresso principale è stata svelata una stele che commemora le vittime dell’attentato del 18 marzo. La cerimonia, a cui Renzi ha assistito in prima fila, è stata salutata da squilli di tromba ed è stata seguita da alcuni istanti di silenzio. La stele riporta il nome delle vittime con le loro nazionalità ed è circondata dalla bandiera tunisina.

GAFFE PER ESSEBSI: RINGRAZIA MITTERAND AL POSTO DI HOLLANDE. Le autorità presenti sono poi entrate dentro il museo, dove ai piedi del grande mosaico romano all’ingresso il presidente Essebsi ha tenuto un discorso. Intervento con una piccola gaffe che è già sulla bocca di tutti i tunisini per le strade: Essebsi ha ringraziato il “presidente francese François Mitterand” anziché François Hollande. Ne è seguita una risata dei presenti ed Essebsi si è corretto, ridendo lui stesso e dicendo, per giustificarsi, che l’ex presidente francese morto nel 1996 aveva circa la sua stessa età.

MIGLIAIA DI AGENTI IMPEGNATI PER SICUREZZA. Imponente il dispiegamento di forze per garantire la sicurezza. In una dichiarazione rilasciata ieri sera all’agenzia TAP, il portavoce del ministero dell’Interno Mohamed Ali Aroui aveva riferito che “migliaia” di uomini si sarebbero occupati della sicurezza e che alcune unità di riserva e forze speciali sarebbero state pronte a intervenire in caso di necessità. Stamattina in prossimità del Parlamento si vedevano cecchini appostati sui tetti e elicotteri sorvolavano costantemente a zona del Bardo. In città per la verità le misure di sicurezza erano imponenti già da alcuni giorni, in coincidenza con il social forum che ha richiamato in città migliaia di persone da tutto il mondo.

UN CORTEO SULLO STILE DI QUELLO DI PARIGI. La manifestazione di oggi era stata annunciata domenica scorsa dal presidente tunisino Essebsi nel corso dell’intervista rilasciata all’interno del Bardo. Essebsi l’aveva presentata come una marcia del popolo tunisino e poco dopo, intervistata dall’agenzia TAP, la ministra del Turismo Salma Loumi aveva fatto sapere che erano stati invitati i principali leader mondiali. Insomma un evento per dire no al terrorismo sullo stile della marcia internazionale che si tenne a Parigi l’11 gennaio dopo gli attacchi cominciati con l’assalto a Charlie Hebdo.

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