Algeri (Algeria), 2 mar. (LaPresse/EFE) – Almeno 40 poliziotti algerini sono rimasti gravemente feriti in scontri scoppiati nella città meridionale di Ain Saleh, durante una manifestazione contro il progetto di sfruttamento di gas da scisto con la tecnica di fracking. Secondo quanto riportato dal ministero dell’Interno algerino, citato dall’agenzia di stampa Aps, due incendi separati sono scoppiati nella notte nella sede del municipio e nella residenza del sindaco di Ain Saleh, situata a 1.300 chilometri a sud di Algeri. Nella città, ha riferito il ministero, si sono verificati “incidenti legati all’ordine pubblico, incitati da gruppi di giovani che protestavano contro le esplorazioni per il gas di scisto in questa regione”. “Nonostante queste azioni”, si legge nella nota, le forze di sicurezza sono riuscite a “contenere la situazione e ristabilire la calma nella città”.
Gli abitanti della regione meridionale di Tamanraset e della località di Ain Saleh protestano da dicembre scorso contro lo sfruttamento del gas di scisto e chiedono di bloccare i lavori, perché sostengono che questo metodo di estrazione costituisca una minaccia per l’ambiente e sia fonte di contaminazione delle acque sotterranee. Lo scorso 21 gennaio il premier algerino Abdelmalek Selal aveva smentito che fossero iniziati i lavori per l’estrazione del gas con il metodo di frattura idraulica, ma ha confermato che il governo intende proseguire con i piani di sfruttamento del gas di scisto. L’Algeria è il quarto Paese al mondo per riserve disponibili del gas di scisto, dopo Stati Uniti, Cina e Argentina.
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