L’Avana (Cuba), 25 feb. (LaPresse/EFE) – Il presidente cubano Raul Castro ha consegnato delle medaglie ai cosiddetti ‘Los Cinco’, i cinque agenti cubani liberati a dicembre scorso dopo diversi anni di detenzione negli Stati Uniti: Gerardo Hernandez, Ramón Labanino, Antonio Guerrero, René Gonzalez e Fernando Gonzalez. I cinque hanno ricevuto il titolo di Eroi della Repubblica di Cuba per aver compiuto con “dedizione, dignità e fermezza la sacra missione” di difendere l’isola dal terrorismo. Agli ex agenti è stato concesso inoltre l’Ordine di Playa Giron, nome usato a Cuba in riferimento all’invasione della baia dei Porci. I cinque hanno ricevuto i riconoscimenti durante una cerimonia per il 120esimo anniversario dell’inizio nel 1895 dell’ultima guerra di indipendenza contro la Spagna.
Il titolo di Eroi della Repubblica di Cuba era stato assegnato agli agenti dall’Assemblea nazionale cubana il 29 dicembre del 2001, quando gli uomini furono condannati da un tribunale federale della Florida a lunghe pene detentive. L’Ordine di Playa Giron, invece, è stato concesso loro oggi su proposta di Raul Castro, che non ha fatto nessun intervento durante l’evento. I ‘cinque eroi antiterroristi’, come sono conosciuti gli agenti a Cuba, furono arrestati negli Usa nel 1998, quando l’Fbi smantellò una rete di spionaggio cubano che agiva nel sud della Florida. Tutti ammisero di essere stati agenti del governo cubano “non dichiarati” agli Usa, ma sostennero di aver spiato “gruppi terroristici” di cubani in esilio che complottavano contro l’allora presidente Fidel Castro e non contro il governo di Washington.
René Gonzalez e Fernando Gonzalez hanno scontato le condanne per intero, mentre gli altri tre sono stati liberati in anticipo lo scorso 17 dicembre a seguito dei negoziati segreti tra l’Avana e Washington, mirati a ripristinare le relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Gerardo Hernandez ha parlato oggi a nome dei cinque ringraziando del riconoscimento, ricevuto con “orgoglio e gratitudine”. Hernandez ha dedicato la sua medaglia a Fidel Castro, “un uomo la cui leadership e visione strategica furono decisive nella battaglia condotta per la nostra liberazione”, e a suo fratello Raul, che “non si ferma prima di realizzare le promesse di Fidel”. Il fatto di ricevere la medaglia, ha affermato l’ex agente, ci obbliga anche a “essere all’altezza delle nuove sfide che affronta la rivoluzione”, tra cui l’aggiornamento del modello economico per arrivare a un socialismo più “efficace, prosperoso e sostenibile”, e il processo di riavvicinamento agli Usa.
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