Austin (Texas, Usa), 20 feb. (LaPresse/Reuters) – Il 27enne accusato di avere ucciso l’American sniper Chris Kyle, Eddie Ray Routh, è affetto da schizofrenia paranoide e ha mostrato segni di psicosi che una persona non può fingere. Lo ha affermato durante il processo il dottor Mitchell Dunn, psichiatra convocato dalla difesa, e lo riporta il giornale Dallas Morning News. Chris Kyle, ex cecchino dei Navy Seals alla cui autobiografia si è ispirato appunto il film di Clint Eastwood ‘American sniper’, è stato ucciso da Routh insieme al suo amico Chad Littlefield a febbraio del 2013, in un poligono di tiro vicino a Fort Worth in Texas.

Lo psichiatra della difesa ha detto in aula che Routh temeva che Kyle e Littlefield volessero ucciderlo e “pensava che sarebbe morto se non li avesse uccisi lui per primo”. L’imputato pensava inoltre che due suoi colleghi fossero dei cannibali e volessero fargli del male, ha aggiunto Dunn. Gli avvocati di Routh puntano a un’assoluzione per infermità mentale e hanno sottolineato che il loro assistito servì nei marines in Iraq e ad Haiti e che venne ricoverato più volte finendo per essere giudicato psicotico dai medici. I procuratori sostengono invece che Routh sapesse quello che stava facendo quando sparò a Kyle e Littlefield fuggendo poi sul pickup dell’ex cecchino, e puntano a una condanna all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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