Buenos Aires (Argentina), 13 feb. (LaPresse/EFE) – La ‘presidenta’ Cristina Fernandez e i suoi collaboratori sono stati formalmente incriminati per aver coperto le presunte responsabilità dei terroristi iraniani nell’attacco al centro ebraico Amia di Buenos Aires, nel 1994, costato la vita a 85 persone. A presentare i documenti è stato il procuratore argentino Gerardo Pollicita, che porta così avanti il lavoro del suo precedessore Alberto Nisman, morto lo scorso 18 gennaio in circostanze ancora da accertare. Secondo quanto riporta il quotidiano Clarin, Pollicita ha presentato nel pomeriggio i documenti dove compaiono anche i nomi del ministro degli Esteri Héctor Timerman, del dirigente kirchnerista Luis D’Elía e del deputato Andrés ‘Cuervo’ Larroque.

La richiesta del procuratore si basa sulla domanda presentata dal collega Nisman quattro giorni prima della sua morte. Pollicita accusa Fernandez e i suoi collaboratori di insabbiamento “aggravato dalla speciale gravità del fatto precedente”, in riferimento all’attentato del 1994, e dal fatto di essere funzionari pubblici. In seguito alla richiesta del procuratore, il giudice Daniel Rafecas, incaricato di seguire il caso, interromperà le sue vacanze che avrebbe dovuto terminare il 22 febbraio, tornando al lavoro mercoledì 18.

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