Taipei (Taiwan), 12 feb. (LaPresse/Reuters) – In Taiwan si è concluso con un suicidio collettivo lo stallo che si era protratto per molte ore in una prigione di Taiwan, dove sei detenuti hanno rubato delle armi e hanno preso due ostaggi, per poi decidere di togliersi la vita. Lo ha reso noto un alto funzionario. I due ostaggi, il direttore del penitenziario Chen Shih-chih e il capo delle guardie Wang Shih-tsang, hanno lasciato la prigione in sicurezza. “Tutti i sei detenuti hanno commesso suicidio”, ha detto il vice ministro della Giustizia Chen Ming-tang in televisione, aggiungendo che si sono uccisi con arma da fuoco.

Secondo quanto riferito dai media i sei reclusi nella città di Kaohsiung, nel sud di Taiwan, avevano finto di chiedere cure mediche e hanno preso diverse guardie in ostaggio, cercando di fuggire. I detenuti hanno preso fucili, pistole e proiettili dall’armeria della prigione. Chen, il direttore, e la guardia Wang si erano scambiati con altri ostaggi. Le autorità avevano cercato di negoziare con i sei reclusi.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse)

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