Amman (Giordania), 6 feb. (LaPresse/EFE) – Il leader salafita Isam Barqaqi aveva negoziato con membri dello Stato islamico per ottenere il rilascio del pilota giordano Muaz Kasasbeh, ma i jihadisti gli avevano “mentito”. “Mi hanno sorpreso gli inganni dello Stato islamico; si sono rivelati dei bugiardi e imbroglioni”, ha affermato Barqaqi, noto anche come Abu Mohamed al Maqdesi. “Avevano già ucciso il pilota – ha affermato – e continuavano a negoziare assicurando di essere seri. Quello che fanno è tutt’altro che l’islam”. Barqaqi ha riferito di aver negoziato per un mese con comandanti del gruppo estremista, compreso il leader Abu Bakr al-Baghdadi, per garantire la liberazione di Kasasbeh.
I membri del gruppo non possono autodefinirsi jihadisti, ha affermato il leader salafita, aggiungendo che bruciare viva una persona non è permesso dall’islam. Barqaqi ha rilasciato un’intervista all’emittente tv privata Roya poche ore dopo essere stato liberato da un carcere in Giordania. La procura giordana ha infatti ritirato le accuse di incitamento ad azioni contro il regime, che erano state formulate nei suoi confronti. L’uomo era stato arrestato a ottobre scorso per la sua opposizione alla partecipazione della Giordania alla coalizione internazionale per la lotta allo Stato islamico, guidata dagli Stati Uniti. Il pilota giordano era stato catturato dai militanti lo scorso 24 dicembre, mentre prendeva parte a una missione della coalizione. Tre giorni fa l’Isis ha diffuso un video in cui si vede Kasasbeh mentre viene bruciato vivo da jihadisti.
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