Atene (Grecia), 27 gen. (LaPresse/EFE) – È il volto del nazionalismo euroscettico in Grecia Panos Kammenos, il leader del partito di destra Greci indipendenti che da oggi è ministro della Difesa del neonato governo Tsipras. Kammenos, il cui partito è socio del nuovo governo a guida Syriza, è l’unico ministro non di Syriza del nuovo esecutivo.

In Grecia il ministero della Difesa segue delle questioni cruciali per le delicate relazioni con la Turchia, cioè la questione di Cipro e lo sfruttamento del mar Egeo. Si tratta di uno dei dicasteri con il bilancio più alto, dal momento che la Grecia ha uno degli eserciti più grandi di tutta l’Unione europea proporzionalmente al numero di abitanti. La maggior parte degli scandali economici degli ultimi anni sono stati legati, direttamente o indirettamente, proprio ai contratti per le armi.

Come deputato al Parlamento greco, Kammenos è stato membro di una commissione parlamentare di ‘Difesa e Affari esteri’, come pure della commissione di controllo dei contratti per gli armamenti. A proposito dell’immigrazione condivide, sulle persone senza documenti regolari, la posizione dura del premier conservatore uscente Antonis Samaras, leader di Nuova democrazia. Sostenitore convinto della destra popolare, si è distinto per la sua opposizione a ogni tipo di avvicinamento della Grecia alla Turchia sulla questione cipriota e sulle divergenze relative al mar Egeo. È stato anche un oppositore feroce di ogni compromesso della Grecia con la Repubblica di Macedonia sul nome di questo Paese, sostenendo che non dovesse chiamarsi Macedonia visto che esiste anche la vicina regione greca che porta lo stesso nome.

Nato nel 1965, Panos Kammenos ha studiato economia all’università di Lione, in Francia, ed è stato eletto per la prima volta in Parlamento a 28 anni, allora tra le file di Nuova democrazia. Dopo quelle elezioni di settembre 1993 è stato eletto sempre, in ogni elezione nazionale. Negli anni ’90 ha partecipato alla sessione parlamentare della Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Ocse). Nel 2007 è stato nominato viceministro della Marina mercantile, incarico che ha mantenuto fino al 2009. Dopo la sconfitta elettorale di Nuova democrazia a ottobre del 2009 e le dimissioni dell’allora leader del partito, Kostas Karamanlís, Kammenos appoggiò la candidatura di Antonis Samaras piuttosto che la rappresentante dell’ala liberale Dora Bakoyannis.

Fu durante il governo del socialista Giorgos Papanderou, che Kammenos diventò feroce oppositore del primo piano di salvataggio della Grecia che, a suo giudizio, sottraeva al Paese la sovranità nazionale. Fu espulso dal gruppo parlamentare di Nuova democrazia, ma non dal partito, per avere rifiutato il voto di fiducia al governo di Lukás Papadimos, mente del secondo piano di salvataggio. Alla fine tre mesi dopo, a febbraio del 2012, fu escluso dal partito insieme ad altri 20 deputati di Nuova democrazia, per avere votato in Parlamento proprio contro questo secondo piano di salvataggio.

Il 24 febbraio del 2012 annunciò la formazione del suo partito, Greci indipendenti, che nelle elezioni di giugno dello stesso anno ottenne il 7,5% dei voti e 20 seggi in Parlamento. Nelle elezioni legislative di domenica, invece, il partito ha ottenuto il 4,75% con 13 seggi. Nei due anni e mezzo di governo di Samaras il partito di Kammenos si è opposto, insieme all’opposizione di sinistra, a tutte le leggi votate nel quadro del secondo piano di salvataggio internazionale di Atene. Dalle elezioni europee di giugno 2014 il suo partito fa parte del gruppo degli euroscettici avviato dalla formazione britannica Ukip di Nigel Farage.

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