Roma, 7 gen. (LaPresse) – “Syriza incarna l’aspettativa di un mutamento di rotta non solo per la Grecia, ma per l’intera Europa. Non c’è nulla da temere: non vogliamo il crollo, ma la salvezza dell’euro. E per ottenere questo risultato non serve proseguire le politiche fallimentari di austerity, ma tornare a crescere e cancellare la maggior parte del valore nominale del debito pubblico”. Così Alexis Tsipras, leader di Syriza, in un intervento su ‘The WorldPost’ riportato dal ‘Corriere della Sera’. Secondo Tsipras, bisogna “introdurre una moratoria sul piano di rientro e una clausola di crescita per ripianare il debito restante, in modo da utilizzare le rimanenti risorse per stimolare la ripresa”. Syriza esige “condizioni che non sprofondino il Paese nella recessione e non spingano il popolo alla miseria e alla disperazione”.
“Syriza – prosegue Tsipras – non è più una semplice speranza per il popolo greco: incarna l’aspettativa di un mutamento di rotta per l’intera Europa, che non uscirà dalla crisi senza una profonda revisione delle sue scelte politiche”. E “non è un orco né una minaccia: è solo la voce della ragione, e saprà suonare la sveglia all’Europa, per riscuoterla da torpore e passività. Per questo Syriza non è più considerata un pericolo come nel 2012, ma come una sfida per il cambiamento”.
“Samaras – continua – non ha niente da offrire, tranne la sottomissione ai precetti di un’austerità dannosa e fallimentare. Nasconde però il fatto che la Grecia si è impegnata a raggiungere questi obiettivi, non a farlo seguendo una precisa linea politica”. “Syriza – afferma il leader del partito – si impegna ad applicare sin dai primi giorni del mandato il Programma di Tessalonica, economicamente vantaggioso e fiscalmente equilibrato, a prescindere dai negoziati con i nostri creditori. Il programma prevede azioni per porre fine alla crisi umanitaria; misure di equità fiscale, affinché l’oligarchia finanziaria, che non è stata sfiorata dalla crisi, sia finalmente costretta a pagare; un piano di rilancio dell’economia per contrastare gli altissimi livelli di disoccupazione e tornare a crescere. Sono previste riforme radicali nella gestione dello Stato e della pubblica amministrazione, perché non vogliamo tornare al 2009, ma cambiare ciò che ha portato il Paese sull’orlo della bancarotta non solo economica, ma anche morale”.
“Ci sono due posizioni diametralmente opposte per il futuro dell’Europa. Da una parte, la prospettiva delineata dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble: occorre rispettare gli impegni presi e proseguire su quella strada, a prescindere dai risultati ottenuti. Dall’altra, la volontà di ‘fare tutto il possibile’ – suggerita dal presidente della Banca centrale europea – per salvare l’euro. Le elezioni greche saranno il campo sul quale si sfideranno queste due strategie. Sono convinto che quest’ultima prevarrà per un’altra ragione ancora: perché la Grecia è la patria di Sofocle, il quale ci ha insegnato, con Antigone, che talvolta la suprema legge è la giustizia”, conclude Tsipras.
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