New York (New York, Usa), 3 gen. (LaPresse) – Abu Anas al-Libi, l’uomo accusato di essere dietro gli attentati del 1998 alle ambasciate Usa di Kenya e Tanzania, è morto in seguito a complicazioni per un intervento subito al fegato. Aveva 49 anni e si trovava negli Stati Uniti. Lo ha riferito ai media americani la moglie dell’uomo, Um Abdullah, che punta il dito contro il governo statunitense per avere “ucciso un uomo innocente”. Al-Libi, conosciuto anche come Nazih Abdul-Hamed al-Ruqai, era stato catturato in Libia nel 2013 e portato negli Usa per essere processato.
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