L’Avana (Cuba), 12 dic. (LaPresse/AP) – I rapper cubani che sono stati presi di mira dal programma dell’agenzia governativa degli Stati Uniti Usaid sono “vittime” inconsapevolmente trascinate nel tentativo di creare un movimento giovanile contro il governo dell’Avana. Questo il primo commento del governo cubano dopo la rivelazione dell’inchiesta di Associated Press da cui è emerso che gli Stati Uniti per oltre due anni si sono infiltrati in segreto a Cuba nel panorama hip-hop, reclutando rapper ignari del piano Usa nella speranza di costruire una rete di giovani contro il governo Castro. A rilasciare le dichiarazioni ai giornalisti è stato il vice ministro della Cultura, Fernando Rojas. “C’è slealtà nel modo in cui queste organizzazioni operano”, ha detto.
I contractor reclutavano decine di musicisti cubani per progetti mascherati da iniziative culturali, ma che in realtà erano mirati ad aumentare la visibilità degli artisti alimentando un movimento di fan che potesse successivamente sfidare il governno. Fra gli artisti contattati anche il gruppo rap Los Aldeanos.
Il vice ministro Rojas ha detto che il frontman dei Los Aldeanos ha ricevuto sostegno dalla Asociacion Hermanos Saiz, un gruppo culturale giovanile con legami stretti con il govero cubano, e “non penso che perderà quel sostegno”. “Lui, come tutte le vittime, ha bisogno di pensare” a chi lo sostiene, ha detto Rojas rispondendo alle domande dei giornalisti sulla notizia relativa a Usaid.
L’operazione hip-hop contro il castrismo rientrava in un piano complessivo molto più ampio, che includeva anche la creazione da parte di Usaid di un ‘Twitter cubano’, progetto poi fallito di cui Associated Press ha dato conto in una precedente inchiesta ad aprile.
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