Nuova Delhi (India), 7 dic. (LaPresse/AP) – Decine di studenti si sono scontrate con la polizia a Nuova Delhi, in India, quando hanno tentato di entrare nella sede centrale delle forze dell’ordine per protestare contro gli stupri e le violenze sulle donne nella capitale. La manifestazione segue un nuovo caso, in cui una donna ha denunciato un tassista di Uber per averla stuprata nella notte. Un episodio analogo a quello, che scatenò violente proteste, della studentessa morta dopo un brutale stupro di gruppo su un autobus della città a dicembre 2012. I dimostranti, tutti membri della All India Students Association, si sono dispersi dopo circa un’ora.
“Sono qui per protestare contro le irregolarità e i fallimenti del sistema statale, che rifiuta di ammettere che gli stupri avvengono a causa dei loro errori”, ha dichiarato uno di loro, Urvashi Joshi. Secondo le statistiche, ogni anno in India vengono commessi circa 25mila stupri. Gli attivisti segnalano però che è solo la punta dell’iceberg, perché le vittime subiscono le pressioni sociali, familiari e delle stesse forze dell’ordine perché non denuncino.
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