Stoccolma (Svezia), 20 nov. (LaPresse/AP) – La corte d’appello di Stoccolma ha confermato il mandato di arresto nei confronti di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ricercato dalla procura svedese per indagini su presunti reati sessuali. Viene così respinta la richiesta dei legali di Assange e confermata la decisione di un tribunale inferiore, secondo cui non c’è motivo di annullare il mandato soltanto perché ora non è applicabile. Assange aveva evitato l’estradizione dal Regno Unito verso la Svizzera rifugiandosi all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador di Londra. Non è formalmente incriminato, ma è ricercato per essere interrogato dalla polizia su presunte molestie sessuali e stupro, accuse mossegli da due donne incontrate nel 2010. Assange nega le accuse.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata