Kiev (Ucraina), 2 nov. (LaPresse/Xinhua) – Urne aperte oggi nelle regioni dell’Ucraina dell’est controllate dai separatisti filorussi, ossia nelle autoproclamate Repubblica popolare di Lugansk e Repubblica popolare di Donetsk. Il voto, contestato da Kiev e dall’Occidente, serve a eleggere i leader locali e gli organismi legislativi. La Casa Bianca ha denunciato le elezioni, definendole contrarie alla Costituzione dell’Ucraina. Il ministero degli Esteri di Mosca invece le vede come un’opportunità “per portare la situazione in un corso costruttivo”.

Nonostante il cessate il fuoco siglato a settembre tra ribelli e autorità di Kiev, la situazione nell’area è tutt’altro che tranquilla. I preparativi ai seggi elettorali sono stati infatti disturbati a Donetsk da un improvviso intensificarsi delle ostilità. Nei distretti settentrionali della città, nei pressi dell’aeroporto, ieri era possibile sentire colpi di arma da fuoco e artiglieria.

Domenica scorsa nel resto del Paese si erano tenute le elezioni parlamentari, da cui è uscito vincitore il Fronte popolare del premier Arseniy Yatsenyuk, con il 21,6%, di poco sopra al partito del presidente Petro Poroshenko (21,4%). Al terzo posto, con l’11% delle preferenze, si è piazzato Samopomich, partito pro Europa sorto di recente e con base nell’ovest del Paese.

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