Hong Kong, 28 ott. (LaPresse/AP) – Vogliono parlare direttamente con Pechino i manifestanti pro democrazia di Hong Kong. Anzi, direttamente con gli alti funzionari del partito Comunista cinese nella speranza di porre fine alla situazione di stallo che si è creata con il governo locale. Uno dei leader della protesta, Alex Chow, ha spiegato che il governo di Hong Kong dovrebbe chiedere al premier cinese Li Keqiang di “avere un colloquio direttamente con gli studenti e con i cittadini della città, in modo che ognuno possa esprimere le proprie opinioni”. Gli studenti hanno inviato una lettera con le loro richieste al numero due dell’esecutivo di Hong Kong Carrie Lam dopo i colloqui inutili tenuti tra le due parti la scorsa settimana.
Non è chiaro come Pechino possa accogliere la richiesta, dato che il governo cinese aveva sempre definito illegali le proteste di piazza e aveva accusato le forze straniere di istigazione. I manifestanti stano occupando le strade principali di tre quartieri di Hong Kong dal 28 settembre, scontrandosi più volte conn la polizia, per richiedere elezioni libere nel 2017 senza le imposizioni del governo cinese.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata