di Chiara Battaglia

Torino, 18 ott. (LaPresse) – Il Nobel per la Pace a papa Francesco? “Chi non ha preso il premio quest’anno non è escluso per i prossimi anni”. Così Thorbjørn Jagland, presidente del Comitato norvegese del Nobel che si occupa dell’assegnazione del premio per la Pace, in un’intervista esclusiva rilasciata a LaPresse a Torino a margine della conferenza di alto livello del Consiglio d’Europa, di cui è segretario generale. Tutti d’accordo nel Comitato dei Nobel sul premio di quest’anno a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi? “È sempre una scelta difficile: non in termini di disaccordi all’interno del Comitato, ma perché è difficile ogni anno trovare la persona giusta”, racconta Jagland, sottolineando che si è trattato di una scelta unanime.

“Il fatto che i due vincitori abbiano voluto invitare i capi di Stato di India e Pakistan a Oslo è qualcosa che non avevamo previsto o pianificato, ma se succederà sarà certamente importante, una grande cosa”, dice l’ex politico laburista norvegese. “Il Comitato per i Nobel non fa mai inviti del genere, ma se i premiati lo chiedono lo facciamo”. Malala “è molto convincente e forte, e insieme a Kailash Satyarthi c’è una buona cooperazione. Un indù e una musulmana, un indiano e una pakistana, può essere molto emozionante e penso importante”, dice Jagland. “Quello che noi volevamo dire – spiega – è che devi dare speranza ai giovani in queste zone in cui c’è così tanta disperazione. I giovani devono guardare al futuro e avere speranza”.

E papa Francesco? “Anche papa Francesco ha dato un contributo per dare speranza alle persone”, risponde Jagland, aggiungendo appunto che “chi non ha preso il premio quest’anno non è escluso per i prossimi anni”. D’altra parte anche Malala era già candidata al Nobel per la Pace l’anno scorso: “Abbiamo voluto aspettare e vedere come diventava una star mondiale, e poi abbiamo pensato a un uomo che per circa 40 anni aveva lavorato alla stessa cosa”, ha spiegato Jagland riferendosi all’attivista indiano Satyarthi, con cui Malala condivide appunto il Nobel.

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