Ankara (Turchia), 8 ott. (LaPresse/AP) – Almeno 14 persone sono morte nel corso degli scontri scoppiati ieri durante le proteste della comunità curda in Turchia contro l’avanzata dei militanti dello Stato islamico sulla città siriana di Kobani. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa privata Dogan, otto persone sono morte nella città orientale di Diyarbakir, le altre in città diverse. La polizia ha utilizzato idranti e gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti anche nella città di Kucuk Kenderciler, vicino a Kobani, e a Istanbul, dove una persona è stata ricoverata dopo essere stata colpita alla testa da un candelotto di lacrimogeno.
In seguito alle proteste, il governo turco ha imposto il coprifuoco in cinque province del Paese. Secondo quanto riferisce Dogan, il provvedimento riguarda le province meridionali di Mardin, Van, Siirt, Batman e Diyarbakir. In quest’ultima provincia oggi le scuole rimarranno chiuse. “I manifestanti devono svuotare le strade, o la questione produrrà risultati imprevisti”, ha commentato il ministro dell’Interno turco Efkan Ala, avvertendo che le autorità “risponderanno alla violenza”.
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