Il Cairo (Egitto), 30 set. (LaPresse/Xinhua) – Sessantotto membri dei Fratelli musulmani sono stati condannati a pene detentive di 15 o 10 anni per accuse legate alle violenze avvenute durante le proteste dell’anno scorso contro la destituzione del presidente islamico Mohammed Morsi. Lo riporta sul proprio sito il quotidiano al-Ahram. Precisamente 63 imputati sono stati condannati a 15 anni di carcere per aver commesso atti violenti e di sabotaggio, e per accuse di tentato omicidio, assalto a proprietà pubbliche e possesso di armi. I 63 dovranno inoltre pagare una multa da 20mila sterline egiziane ciascuno (pari a 2.220 euro).
Altri cinque sostenitori di Morsi sono stati condannati a 10 anni di carcere e al pagamento di una multa da 10mila sterline egiziane per le stesse accuse, legate ai cosiddetti disordini di Asbakyah, avvenuti vicino a piazza Ramsis al Cairo. Quando avranno finito di scontare le pene detentive, ha deciso la Corte, i 68 imputati saranno sorvegliati per motivi di sicurezza per altri cinque anni.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata