Canberra (Australia), 24 set. (LaPresse/AP) – Il ragazzo di 18 anni ucciso ieri in una stazione di polizia di Melbourne, in Australia, dopo una collutazione con due agenti dell’antiterrorismo, aveva subito il ritiro del passaporto per motivi di sicurezza nazionale e di recente aveva sventolato una bandiera dello Stato islamico (ex Isil). È quanto fa sapere oggi la polizia. Le autorità avevano chiesto al giovane di presentarsi alla stazione per un interrogatorio e, durante il colloquio, è scoppiato il diverbio. I due agenti sono stati feriti con un coltello prima che uno di loro sparasse al 18enne uccidendolo.

L’agente non ha avuto altra scelta se non quella di sparare, spiega oggi Luke Cornelius, assitente commissario della polizia dello Stato di Victoria. La polizia non ha diffuso il nome del sospetto, ma il leader dell’opposizione Bill Shorten lo ha identificato in Parlamento come Numan Haider. Dopo che il giovane è morto, gli è stato trovato addosso un secondo coltello. Ken Lay, commissario capo della polizia di Victoria, riferisce che l’uomo recentemente aveva esibito comportamenti che hanno provocato nella polizia “timori siginifcaitivi”. Entrambi gli ufficiali feriti sono in condizioni stabili.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata