Damasco (Siria), 20 set. (LaPresse/Xinhua) – Diciotto combattenti dello Stato islamico (ex Isil) sono stati uccisi nella notte nel corso di scontri con le milizie curde nel nord della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Le milizie curde delle Unità di protezione popolare (Ypg) e l’Isil combattono da giorni nella zona della città di Ain al-Arab, nota in curdo come Kobani, che si trova nella provincia siriana di Aleppo, vicino al confine con la Turchia. E recentemente l’Ypg è avanzato verso la città, prendendo il controllo di 60 villaggi dei dintorni nelle ultime 48 ore.
L’offensiva dello Stato islamico nella zona ha spinto migliaia di curdi siriani a lasciare Ain Al-Arab per la Turchia per il timore che i militanti intendano commettere massacri contro di loro. E ieri le autorità turche hanno aperto la frontiera ai curdi in fuga, la maggior parte dei quali sono donne, bambini e anziani. I leader curdi hanno implorato le comunità curde sia in Iraq che in Turchia di aiutare quelli della Siria contro l’offensiva da parte dell’Isil: ieri il presidente del Kurdistan iracheno, Masoud Barazani, ha invitato la comunità internazionale a “usare ogni mezzo” per proteggere Kobani. Secondo l’Osservatorio, pesanti scontri fra Ypg e Isil sono ancora in corso. I curdi siriani costituiscono circa il 15% dei 23 milioni di abitanti della Siria e la maggior parte di loro vive nel nord del Paese.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata