Ankara (Turchia), 20 set. (LaPresse/AP) – Sono stati liberati grazie a “un’operazione di successo” che “è durata tutta la notte” i 49 ostaggi che erano stati sequestrati lo scorso 11 giugno nel consolato turco a Mossul, in Iraq, dai militanti dello Stato islamico (ex Isil). Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. “Ringrazio il primo ministro e i suoi colleghi per questa operazione, che era stata pianificata calcolando ogni dettaglio”, ha dichiarato Erdogan, aggiungendo che l’operazione è stata compiuta “in totale segretezza e si è conclusa con successo stamattina”. Questa versione sembra un po’ discordante da quella data dal premier Ahmet Davutoglu nell’annunciare il rilascio. Davutoglu non ha fornito dettagli sulle circostanze del rilascio ma ha spiegato che gli ostaggi sono stati liberati grazie “ai metodi” dell’agenzia di intelligence e che non è stato compiuto alcun blitz. “Dopo sforzi intensi durati negli ultimi giorni e settimane, nelle prime ore di oggi i nostri cittadini sono stati consegnati a noi e li abbiamo riportati nel nostro Paese”, si era limitato a dire il primo ministro.
Intanto il vicepremier turco, Bulent Arinc, ha precisato che gli ostaggi non sono tutti e 49 turchi, ma 47 turchi e tre iracheni. Il rilascio del gruppo contrasta con le recenti decapitazioni compiute dall’Isil (dei due giornalisti Usa James Foley e Steven Sotloff e del cooperante britannico David Haines) ma non è chiaro cosa abbia fatto la Turchia per garantire la liberazione sicura dei sequestrati. Non si sa se Ankara abbia pagato un riscatto.
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