Ankara (Siria), 19 set. (LaPresse/AP) – La Turchia ha aperto il proprio confine con la Siria nella provincia di Sanliurfa per permettere l’ingresso nel Paese di circa 4mila profughi, perlopiù curdi, in fuga dai militanti dello Stato islamico (ex Isil). Lo ha reso noto il governatore della provincia, Izzettin Kucuk, affermando che Ankara ha deciso di aprire i confini dopo avere appreso che i militanti si stavano avvicinando minacciosamente alle comunità curde. Ieri le autorità turche avevano rifiutato l’accesso ai profughi. Da mercoledì lo Stato islamico ha conquistato oltre 20 villaggi curdi nella Siria nordorientale, regione nota come Kobani, nel corso della sua offensiva per spazzare via le ultime sacche di resistenza nell’area. La Turchia ospita al momento quasi 850mila rifugiati siriani registrati.

Il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato che la priorità di Ankara è di aiutare le persone bisognose di aiuto mentre sono ancora sul lato siriano del confine, ma ha aggiunto che “se ciò non è possibile allora l’aiuto deve ovviamente essere dato all’interno” della Turchia. Prima dell’apertura della frontiera, un gruppo di curdi turchi aveva inscenato una protesta chiedendo che venisse permesso ai profughi della regione di Kobani di entrare nel Paese; le forze di sicurezza avevano risposto lanciando gas lacrimogeni per disperdere la folla.

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