Mogadiscio (Somalia), 6 set. (LaPresse/AP) – Il governo somalo si sta preparando ad affrontare una nuova ondata di attacchi da parte dei militanti islamisti di al-Shabab dopo la morte del loro leader, Ahmed Abdi Godane, ucciso da un raid statunitense lunedì scorso. Lo ha dichiarato il ministro della Sicurezza nazionale, Khalif Ahmed Ereg, in un discorso alla tv di Stato ieri sera. “I servizi di intelligence hanno informazioni secondo cui al-Shabab sta organizzando attacchi contro le strutture sanitarie, le istituzioni scolastiche ed educative e altre strutture pubbliche”, ha spiegato Ereg aggiungendo che il governo è vigile e le forze armate sono preparate a prevenire tali attacchi. Ereg ha parlato dell’uccisione del leader Godane come di “una delizioso vittoria” e ha invitato i militanti ancora cche combattono per al-Shabab ad arrendersi per ottenere mezzi di sussistenza da parte del governo.

Dopo una settimana, ieri sera è arrivata la conferma da parte del Pentagono sulla morte di Ahmed Abdi Godane, avvenuta lunedì scorso quando uno dei missili americani lanciati su postazioni di al-Shabab aveva colpito l’auto su cui viaggiava il leader.

Al-Shabab non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla morte del leader Godane. Non si sa ancora quali potrebbero essere le ripercussioni della sua uccisione per il gruppo di al-Shabab. Alcuni analisti somali prevedono una lotta di potere per la leadership che potrebbe portre ad alcune rotture all’interno del gruppo. L’anno scorso, Ahmed Abdi Godane aveva rivendicato l’attacco al Westgate Mall a Nairobi, in Kenya, che ha causato 67 morti. Dal 2008, il Dipartimento di Stato americano ha inserito al-Shabab tra le organizzazioni terroristiche.

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